L'importante non è cosa guardi, ma cosa vedi
 
Giovedì 2 gennaio 2014: Schloss Nymphenburg – Residenz – Concerto in Alte Hofkapelle

Giovedì 2 gennaio 2014: Schloss Nymphenburg – Residenz – Concerto in Alte Hofkapelle

Giornata di castelli oggi, ai quali ci dedichiamo dopo una buona colazione in hotel. Usiamo U-bahn e tram per raggiungere il famoso Schloss Nymphenburg, il castello delle Ninfe, una delle attrazioni più note della capitale della Baviera, e ci arriviamo in pochi minuti. Fa freddo ma non troppo, il cielo e’ un telo bianco uniforme e teso.

2.1

Nella notte la temperatura deve essersi abbassata parecchio perché scopriamo che molti dei laghetti e delle fontane che si trovano davanti al castello sono completamente ghiacciati. Sulla superficie resa solida dal gelo si vedono solo uccelli “miracolosi” che camminano sull’acqua e resti sparsi di botti e fuochi d’artificio sparati per i festeggiamenti di ieri sera.

2.2

Il castello si trova praticamente in città, perché nel tempo sono state via via aggiunte cerchie di nuovi quartieri al vecchio centro storico, ma era stato edificato in campagna come residenza estiva della famiglia reale Wittelsbach. Fu costruito nel 1664 come dono del Re Ferdinando di Baviera alla moglie Enrichetta (una Savoia) per avergli dato un figlio maschio, Massimiliano Emanuele.

2.3

L’impatto è con un bel palazzo in stile barocco, con una facciata dall’estensione enorme (oltre 700 metri) e molto elegante, fontane e vasche di cigni lungo il viale d’ingresso e un grande giardino sul retro, che oggi è uno dei parchi più amati della città.

2.42.5

Entriamo gratis grazie al nostro ticket Partner dei castelli di Ludwig, e restiamo subito colpiti dal primo salone al piano superiore, la Sala di Pietra. E’ un ambiente imponente con un ampio loggiato a colonne, un soffitto alto tre piani affrescato in maniera grandiosa, specchi, stucchi e dipinti ovunque, e delle finestre così ampie che mostrano tutto il parco illuminando la stanza in maniera fantastica.

2.62.7

Oltre alla magnificenza artistica, che è certo rilevante, questo salone ha anche una notevole importanza storica, perché qui si svolsero moltissime feste e cerimonie reali lungo diversi secoli, e fu qui che suonò per il Re un piccolo Mozart di soli 6 anni nel suo primo tour musicale a Monaco. Inoltre, fu proprio in questo salone che venne battezzato il piccolo principe Ludwig II. Un vero battesimo di bellezza, che segnerà tutto il resto della sua vita dedicata all’arte.

2.7bis

Nella sequenza di sale che visitiamo è da notare la Galleria delle Bellezze, in cui sono sistemati i ritratti di 36 bellissime ragazze del tempo, scelte tra nobili e non, che il re Ludwig I commissionò al pittore di corte per sistemarle in una sala del palazzo aperta al pubblico, per mostrare a tutti come la bellezza esterna fosse segno inequivocabile di bellezza morale. Tra i ritratti di queste ragazze, esempi di bellezza e di virtù, c’è anche quello di Lola Montez, un’attrice irlandese divenuta famosa per essere l’amante del re.

2.8

Passiamo anche dalla camera da letto verde, quella della Regina Maria Federica moglie di Massimiliano II, in cui nel 1845 nacque Ludwig II.

2.9

Le sale che attraversiamo sono belle, non grandissime ma molto decorate, di un barocco elegante non troppo sfarzoso e certo più vivibile di quello dei castelli già visti, e infatti i reali hanno abitato a lungo e volentieri in questo palazzo.

2.102.11

Dal corpo principale passiamo nell’ala sinistra dell’edificio, che conserva il museo delle carrozze (ingresso ancora incluso nel ticket Partner) e qui scopriamo tesori veramente preziosi. In queste sale basse e lunghe sono conservate carrozze di ogni tipo, da passeggio, da viaggio, da parata, da caccia, tutte in legno, cuoio e oro, rifinite in ogni minimo particolare e rese confortevoli e splendide allo stesso tempo da artigiani che erano veri maestri in questo particolare settore.

2.12 22.12bis2.13

Qui troviamo anche alcuni esempi di mezzi di trasporto per noi piuttosto inusuali, le slitte da neve. Meravigliose! Decorate in maniera incredibile con putti, ninfe, Diane cacciatrici, animali del bosco, tralci di fiori e lanterne, rappresentano una collezione di veri capolavori.

2.13bis2.14

Una in particolare, abbellita da una scultura di Ercole che lotta con l’Idra, è un vero e proprio pezzo d’arte.

2.14bis

Qui è conservata anche la carrozza straordinaria che avrebbe dovuto essere utilizzata in occasione del matrimonio di Ludwig II con Sofia, la sorella maggiore di Sissi d’Austria, che però non ebbe mai luogo poiché Ludwig ruppe il fidanzamento poco prima della data delle nozze. Mai visto un oggetto tanto decorato! La carrozza, enorme e imponente visto lo scopo speciale per il quale era stata preparata, è tutta dorata e scolpita, dal tetto ai fianchi, dalle porte ai mozzi delle ruote, dalle lanterne agli agganci per i cavalli, ed è perfino sormontata da ciuffi di vere piume di struzzo soffici come nuvole. Va davvero al di là di qualunque mondo di fiaba…..

2.152.16

Lungo le pareti delle sale sono appesi diversi ritratti a olio dei cavalli preferiti di Ludwig II, che era un abile cavallerizzo, e uno addirittura è presente fisicamente, impagliato dopo la morte per essere ricordato per sempre, atletico e imponente, era il suo cavallo preferito in assoluto. Aveva un nome bellissimo: Cosa Rara.

2.17

Al piano superiore del museo delle carrozze si trova il museo delle porcellane Nymphenburg, produzione locale antica e rinomata, con una collezione esclusiva di pezzi notevoli. Forse mi aspettavo di più, dato che ho un debole per le porcellane e quelle di Sissi allo Hofburg di Vienna mi avevano stregata, ma è comunque una bella raccolta.

2.182.19

Alcuni serviti da te’ in stile neoclassico hanno un’eleganza davvero incantevole.

2.202.21

Dopo la visita alla collezione di porcellane facciamo un giro fuori, nel grande parco privato, ma purtroppo in inverno gli edifici principali sparsi in giro non si possono visitare ed è un peccato, perché pare siano molto interessanti. Tra questi c’è Amalienburg, un padiglione delizioso che ha ospitato perfino la Regina Maria Antonietta di Francia, e poi Pagodenburg e altri, ma è tutto chiuso.

2.22

Il parco è spoglio e secco, non c’è erba verde ne’ foglie, la fontana e’ vuota per evitare i possibili danni del ghiaccio, e le statue lungo i viali sono protette da capsule di legno che le isolano dal gelo rendendole invisibili, per cui l’effetto reale del luogo è parzialmente alterato, ma si intuisce che in estate deve essere molto piacevole passeggiare lungo questi viali. Oggi ci sono solo cigni, anatre e papere, molto simpatiche e molto grosse, che non hanno nessuna paura dei turisti imbacuccati nelle loro giacche colorate che passeggiano in giro.

2.23

Da Nymphenburg riprendiamo il tram e torniamo in centro per visitare la Residenz, cioè la residenza ufficiale cittadina dei Wittelsbach. Per arrivarci andiamo a passare per Viscardigasse, di cui abbiamo letto la storia nella guida. Al tempo del Terzo Reich fu costruito in Residenzstrasse, la via che porta al palazzo reale, un monumento per ricordare i soldati tedeschi morti nel fallito attentato al Führer, e i cittadini che passavano da lì dovevano obbligatoriamente rivolgere il saluto nazista verso il  memoriale quando ci arrivavano di fronte, o venivano puniti dalle guardie. Per evitare questo sgradevole obbligo, alcuni cittadini meno “ferventi” cominciarono a tagliare per Viscardigasse, una piccola traversa che arriva dritta al palazzo reale senza passare per Residenzstrasse, commettendo così una piccola disobbedienza civile. Non potevamo scegliere un itinerario diverso, naturalmente.

2.24

Prima di arrivare al palazzo principale passiamo dal teatro Cuvillier (ingresso incluso nel ticket Partner), un teatro reale che è un piccolo gioiello rococò, tutto stucchi, ori e broccati rossi, minuscolo e infiocchettato come una bomboniera, davvero meraviglioso. Qui su questo palcoscenico Mozart presentò e diresse la prima assoluta di Idomeneo, che aveva composto proprio per il Re.

2.25

La Residenz (ancora ticket Partner) è grandiosa sia nelle dimensioni che nell’aspetto, con tre facciate importanti di cui una in stile fiorentino, e davanti a quella dalla quale entriamo noi c’è una riproduzione nientemeno che della Loggia Lanzi.

2.26

Il palazzo comprende sezioni realizzate in stili architettonici diversi perché è stato ampliato nel tempo, ma ha alcune zone davvero originali, come il Grottenhof iniziale, una falsa grotta con fontana in stile rocailles ricoperta di conchiglie sormontata da una statua di Mercurio, il tutto decorato con uno sfarzo quasi esagerato.

2.27

Stupenda è la sala detta Antiquarium, poiché il re ci teneva la sua collezione di statue antiche. Una galleria lunghissima, la più grande sala rinascimentale a nord delle Alpi, lunga come tutta l’ala del palazzo, col soffitto basso affrescato e le pareti completamente dipinte a grottesche, e nicchie laterali in cui sono sistemate le statue illuminate in maniera suggestiva. Una sala estremamente elegante che servì anche come salone di ricevimento e festa.

2.282.29

Dall’Antiquarium attraversiamo poi tutta una sequenza di sale, salette e salottini, di rappresentanza, di udienza, per il tè, per la musica, per la scrittura, per il gioco, le camere da letto, tutta la teoria di stanze che si visitano tipicamente nei palazzi reali, incredibilmente ricche di ornamenti preziosi.

2.302.312.32

Da notare in particolare la Galleria degli Antenati, con i ritratti dei re della famiglia delle epoche passate, le camere del re, dai toni rossi e oro di grande effetto, e quelle create per raccogliere le collezioni di porcellane e di quadri, progettate da Cuvillier con grande abbondanza di specchi e stucchi.

2.33

Tra le porcellane, bellissimi sono alcuni vasi e piatti Ming originali, e statuine raffinatissime e minimali che non hanno bisogno dello stracarico barocco per splendere.

2.34

Quando usciamo è buio e purtroppo lo Hofgarten si vede poco, e comunque anche qui in inverno molte parti non sono accessibili al pubblico, e tutto è protetto e poco visibile. Visto che siamo affamati andiamo a mangiare qualcosa alla Residenz Weinstube, di fianco al palazzo, che abbiamo notato arrivando e che dentro è molto carina. Un ambiente grande e chiassoso, caratteristico della Baviera, con grandi colonne decorate di ghirlande natalizie e nastri rossi, e molti tavoli attaccati tra loro, senza tovaglie ma pieni di cibo, dove tutti mangiano e parlano insieme.

2.35

E’ davvero bella questa Weinstube e ci sediamo volentieri, anche se abbiamo trovato forse uno dei pochi locali di Monaco dove non si beve birra! Qui servono solo vino. Mangiamo zuppa di patate (riescono a mettere i würstel anche nella minestra….) e polpette di carne in due versioni, con purè e crauti e con patate lesse e panna. È tutto buonissimo, compreso il Bretzel morbido e leggermente salato, e la signora che ci serve è davvero gentile. L’atmosfera è simpatica e piacevole e si sta bene al calduccio a riposarsi un po’.

2.36

Quando usciamo ritroviamo un cartello pubblicitario che avevamo già visto con l’annuncio di un concerto nella Alte Hofkapelle, dal titolo “Residenz Serenade”, e cerchiamo maggiori informazioni. La cappella è a 20 metri da noi, in uno dei tanti cortili del palazzo reale, e il concerto comincia entro pochi minuti, alle 19 in punto, quindi facciamo il biglietto e andiamo. Sono molto contenta di questa occasione, ci tenevo a partecipare a un concerto di inizio anno anche qui, dopo Vienna e Salisburgo , e pare che ci riusciremo. La cappella è piccola ma elegante, e leggiamo che Mozart in persona ha suonato qui per i reali. Il trio di musicisti di stasera, i Residenz-Solisten, ha in programma brani di Haydn, Bach, Mozart e Vivaldi con violino, violoncello e clavicembalo e sono tutti molto bravi.

2.39

Non so resistere a Bach, a ogni modo. E comunque, le Variazioni Goldberg e Aria suonate sul clavicembalo sono bellissime, non avevo mai sentito suonare questo antico strumento dal vivo e devo ammettere che, sarà l’atmosfera dell’antica cappella, sarà la bravura dell’esecutore, sarà l’idea del primo concerto dell’anno, sarà Bach….di fatto, l’effetto finale è veramente stupendo. Con Vivaldi il violinista si scatena letteralmente, e come bis fanno un rondò di Mozart molto apprezzato dal pubblico presente. Fa un effetto strano pensare che lui ha suonato personalmente in questa cappella, mentre ascoltiamo librarsi nell’aria le note della sua musica immortale. Un buon modo per terminare questa lunga giornata di scoperte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *