L'importante non è cosa guardi, ma cosa vedi
 
Gallina

Gallina

Tra i nostri animali preferiti c’è sicuramente la gallina, che per noi è proprio simpatica per natura. Sarà per quei suoi occhiettini piccoli e neri, per le gambette sottili sotto al corpo cicciottello, o per il suo modo di fare curioso e fifone insieme, come una di quelle donnine ficcanaso che vogliono mettere il becco dappertutto ma poi si tirano subito indietro indispettite se provi a rimproverarle, non so. Fatto sta che per noi le galline sono proprio buffe, e ci piacciono sempre sotto qualunque forma si presentino, che siano vere, di ceramica, di stoffa, di maglia, cinematografiche o… da leggere.
Per questo, ogni qualvolta mi capita di trovare un pattern con una gallina non manco mai di salvarlo nella mia cartella riservata ai “knitted toys”. E visto che sono convinta che i colori perfetti di questo animale, bianco rosso e arancione, siano assolutamente dei colori portafortuna, ho deciso di realizzare questo delizioso progetto di Jacqui Turner per mia cugina, perché questa piccola gallina le porti fortuna durante i suoi esami all’Università.

Il pattern è molto semplice e molto veloce, e assolutamente divertente da lavorare. Si comincia dal fondo, con lana bianca e ferri di 3mm, e si procede aumentando via via le maglie per rendere il corpo tondeggiante, fino a calarle di nuovo per dare forma al collo e alla testa. Alla fine si lasciano le ultime maglie sul ferro senza chiuderle, si infila l’ago con lo stesso filo col quale si lavorava sui ferri e lo si passa attraverso le maglie aperte tirando il filo fino a chiuderle, in modo che formino la parte superiore della testa. Da qui si procede cucendo con tecnica “a tappezzeria” per unire i due lembi del retro della gallina, cominciando contemporaneamente a imbottire la testa e il collo e continuando a riempire il resto del corpo a mano a mano che si scende con la cucitura verso il basso. Una volta finito di chiudere il corpo si passa alle ali, che sono lavorate su ferri di 3mm a giri corti e lunghi, procedendo a montare, chiudere e rimontare le maglie dopo solo un giro, per creare la forma sfrangiata delle piume.

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Allo stesso modo si realizza la coda, che però ha piume più lunghe e più numerose. Foto 501 Una volta attaccate le ali e la coda e fatti i piccoli dettagli di occhi, becco, bargigli e cresta restano solo da fare le zampe, per le quali ho utilizzato una tecnica indicata nelle istruzioni che non avevo mai usato prima. Si chiama “I-cord” e consiste nel lavorare le maglie sempre sulla stessa linea con ferri a due punte facendole scivolare da un lato all’altro del ferro spostando solo il filo, ma senza voltare mai il lavoro. Il risultato è un piccolo tubolare perfettamente chiuso e preciso che non ha bisogno di altre cuciture né rifiniture, il che aiuta molto ad ottenere un effetto finale pulito, soprattutto in casi di parti così piccole.

Una volta attaccate le gambine al loro posto con pochi punti il gioco è fatto, e la gallina è pronta per cominciare a svolgere il suo prezioso compito. Basta solo trovare qualcuno che si merita di ricevere in regalo una creaturina così simpatica e tantissimi auguri di buona fortuna, e per me questa volta è stato semplice perché io la mia destinataria ce l’avevo già in mente fin dall’inizio. Spero solo che l’effetto magico funzioni, e che questa Gallina le porti tutta la fortuna del mondo.

In fondo è venuta bene direi, e visto che le galline mi piacciono tanto, credo proprio che la prossima sarà per me, e sarà questa

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