Lo sognavamo da un po’ ormai, e finalmente quest’anno ci facciamo questo regalo. Un viaggio a Vienna nel periodo natalizio. Strade e vetrine illuminate a festa, alberi decorati, mercatini di Natale luccicanti e profumati di biscotti e punch bollente. La Rathaus e le chiese barocche, il castello di Schönbrunn e il museo di Sissi, la casa di Mozart e il teatro dell’Opera. Klimt e Schiele, Strauss e il Danubio, il Belvedere e i Caffè storici, la Wiener Schnitzel e la Sacher Torte. Il Duomo di Santo Stefano e il Prater, l’Hofburg e il Quartiere dei Musei, la Gloriette e la tomba di Beethoven. E la musica, le luci, l’oro dell’Impero asburgico misto alla serietà mitteleuropea, il calore del Natale a illuminare l’aria gelida e colorata di cappelli e guanti. Suoni, profumi, visioni in cui desideriamo immergerci da tanto tempo, e che saranno nostri dal 17 al 21 dicembre. Per scoprire se anche questa città è davvero come l’abbiamo sempre sognata. Scommettiamo di sì ?
Ernesto Rosicchialesto
Mi sono innamorata di questo simpaticissimo scoiattolo nel momento stesso in cui ho sfogliato il booklet con gli animali del bosco di Amy Gaines, acquistato per realizzare il gufo Anacleto. Così qualche tempo fa, volendo fare un piccolo regalo a mio zio che vive in montagna e adora gli animaletti buffi, mi sono ricordata immediatamente di lui e mi è parso perfetto per l’occasione. Avevo già tutte le lane necessarie per realizzarlo tranne quella per la coda, che doveva essere molto particolare, ma quando sono andata a cercarla al negozio di lane non ho trovato nulla di simile al filato indicato nel pattern. Però ho trovato un gomitolo fantastico di lana mista a fibre di stoffa lunghe e sfumate proprio nei colori del sottobosco che mi è sembrata ottima per il mio scopo – e d’altra parte la signora non aveva troppi consigli da darmi riguardo al suo essere adatta o meno per fare la coda di uno scoiattolo… L’unica soluzione era provarla, ed è quello che ho fatto. Il pattern è molto semplice e molto ben spiegato, la base è realizzata tutta in un pezzo partendo dal fondo, aumentando via via per il corpo e calando di nuovo per il collo, tutto con ferri di 4mm. Da lì si riprende ad aumentare per fare la testa, scalando ancora fino ad arrivare a chiudere tutte le maglie. A parte si fanno le braccia leggermente riempite di ovatta, e poi le minuscole zampette da fissare sotto al corpo cucito e imbottito fino a farlo diventare bello tondeggiante. La lana per la coda si è confermata perfetta sia per spessore che per effetto finale, è stata solo necessaria un po’ più di attenzione durante la lavorazione poiché le lunghe fibre di tessuto tendevano a restare un po’ scomposte, ma alla fine, dopo averla chiusa e imbottita, è risultata perfetta. L’ho riempita di filo di lana nocciola invece che di ovatta per evitare che eventuali ciuffetti bianchi spuntassero dalle maglie, e direi che è un’ottima soluzione in casi come questo in cui la lana grossa crea una trama abbastanza rada. Dopo aver ricamato naso e occhi ho ritagliato le orecchie dal panno marrone e beige e le ho cucite con pochi punti e filo di sigaretta in cima alla testa, completando così lo scoiattolo. La ghianda è stata semplice da fare, la cosa particolare è che il guscio è staccabile, il frutto si fa a parte e si inserisce nel cappuccio dopo averlo riempito, una soluzione insolita e molto carina. E’ venuta solo un po’ più grande di quanto mi aspettassi, ma mio marito ha detto che è evidente che la dimensione della ghianda la dice lunga riguardo all’aspetto florido dello scoiattolo…
Alla fine sono stata molto soddisfatta di come è venuto Ernesto, è simpatico e buffo, ed è stato molto divertente da fare. A mio zio è piaciuto tantissimo, e gliel’ho affidato volentieri perché sono sicura che ne avrà ottima cura.
Queen of Yore
Ho deciso di realizzare i meravigliosi topini medievali di Alan Dart appena li ho visti su Simply Knitting n° 53. Sono bellissimi e curati fin nei minimi dettagli, e perfetti per utilizzare tutti i miei gomitoli di campionature di lana di colori e filati differenti. Ho scelto la regina per cominciare perché mi piace particolarmente, e perché mi è sembrata una base ideale per iniziare a capire la tecnica di realizzazione del corpo di questi piccoli animali, da personalizzare poi con i vari dettagli a seconda che si tratti del re, del principe, di una damigella o di un cavaliere. Con ferri di 3,5mm si montano le maglie per la base dell’abito e si lavora a maglia rasata salendo su fino ai calati per il punto vita, e visto che la regina ha il vestito di un unico colore, dopo i calati si prosegue con il corpetto e lo scollo fino alle spalle con , lo stesso filo. Poi si riprendono le maglie sul bordo finale della gonna e si lavora con il beige per fare la base del topino, alla quale in seguito si attaccheranno i piedi. A parte si fanno le braccia e la testa, che si comincia con l’azzurro per fare la cuffia per passare poi al beige per il musino. Quindi si lavorano le orecchie e il mantello, azzurro come la cuffietta. Una volta cuciti i diversi pezzi e riempito tutto con l’ovatta si attaccano le varie parti insieme e si ricama il viso con lana rosa per la bocca e il naso e lana nera per gli occhi. Sull’abito si ricamano con due giri di azzurro a punto a maglia vicino alla base, mentre ai polsi è applicato un giro sfizioso di maglie a legaccio a decorare il bordino della manica. Dopo aver attaccato le orecchie si sistema e si fissa la corona, realizzata con filo di lamé dorato. La coda, fatta con un filo doppio trillato fino ad ottenere un cordoncino arricciato, si aggiunge durante la cucitura invisibile del vestito sul dietro del topino. Alla fine si fissa il mantello al collo con una decorazione in filo dorato fatta con un cerchio di maglie montate e subito chiuse, e si cuce la cintura con il pendente dorato tutto intorno al punto vita, per dare il tocco medievale finale a tutto l’insieme. E’ un lavoro veloce e di grande soddisfazione, perché si vede venir su l’animaletto in breve tempo e con facilità. Sapevo che il pattern di Alan non mi avrebbe delusa, ma realizzare la regina è stato così divertente che mi ha invogliata a preparare lana e ferri per procurarle subito un bel re, saggio e clemente come ogni buon re deve essere.







