L'importante non è cosa guardi, ma cosa vedi
 
Batty

Batty

Questo adorabile pipistrello versione gran sera l’ho trovato sul numero n° 59 di Novembre 2009 della rivista inglese di maglia Simply Knitting alla quale sono abbonata. Si tratta naturalmente di un altro bellissimo progetto di quel mago del toy knitting design che si chiama Alan Dart che non finisce mai di sorprendermi con le sue creazioni, tutte tanto fantastiche da farmi venire voglia di realizzarle subito appena le vedo… Anche stavolta ci sono cascata, e mi sono messa d’impegno a dare vita a questo simpatico vampiro perfetto in ogni dettaglio, divertendomi come non mai nonostante una certa complessità del lavoro considerato nel suo insieme.

Una novità importante è stata che per questo progetto ho utilizzato per la prima volta un paio di ferri del mio nuovo kit in bamboo ordinato online da questo sito inglese, pagandoli molto meno di quanto li avrei pagati in un negozio di zona e ricevendoli via posta nel giro di circa 3 giorni – un affare che mi ha lasciata davvero soddisfatta. Il paio che ho utilizzato per Batty è quello di 3,25mm (il kit che ho acquistato comprende 15 paia di ferri di dimensioni a scalare che includono anche le mezze misure e i quarti di misura, che dalle mie parti sono più rare da trovare dei tartufi…) e subito ho notato l’estrema leggerezza e maneggevolezza di questi nuovi strumenti, che d’ora in avanti faranno regolarmente il loro dovere con i miei gomitoli.

La realizzazione del pipistrello comincia dal corpo, lavorato dalla base fino su al collo, per il quale ho scelto una morbidissima lana viola che al tatto è sofficissima e scivola sui ferri con estrema facilità dando un effetto finito molto uniforme e piacevole al tatto. Una volta chiuso e imbottito il corpo, che deve essere bello largo e stabile alla base perché il pupazzo possa stare seduto senza problemi, si passa alla testa. Si inizia dalla parte posteriore e si aumenta fino al limite del viso, dove si cambia colore attaccando il nocciola e facendo attenzione a scambiare le maglie a scalare per formare la punta sulla fronte del pipistrello. Alla fine si passa al color rossiccio per il naso, e si conclude senza chiudere le maglie sul ferro ma infilandole invece con l’ago da lana e tirando per stringerle a cerchio. Da qui si chiudono i bordi del viso fino al collo e si imbottisce tutto di ovatta dando una forma il più possibile tondeggiante. Le orecchie si lavorano a parte e si applicano sulla parte alta della testa poco al di là della linea che delimita il viso. Le gambe sono strisce lunghe e strette di lana viola da chiudere sul lato imbottendole leggermente via via, mentre i piedi hanno la ghetta bianca e la parte laterale nera lavorate insieme, alle quali si unisce poi la suola piatta fatta a parte. Le braccia sono lavorate come le gambe, ma terminano con pochi giri in lana color nocciola per le mani. A decorazione della manica si fanno i polsini bianchi, da applicare con pochi punti al di sopra della mano. Quindi si fa lo sparato della camicia bianca, che termina leggermente stondato, e il piccolo papillon formato di due parti nere da cucire insieme al centro.

Come ultimo elemento resta il mantello, che è anche la parte più complessa e lunga da realizzare, ed è lavorato con una tecnica particolare che non avevo mai provato. Per fortuna le spiegazioni di Alan sono sempre molto dettagliate e precise, così non ci ho messo troppo a capire come dovevo procedere per ottenere il risultato desiderato. Il mantello è composto di due parti, una cappa esterna e una fodera interna, ed è proprio da questa che si comincia, montando le maglie del punto centrale più lungo con la lana viola chiaro e procedendo in senso orizzontale, scalando e aumentando le maglie sul bordo esterno per creare la punta. Dopo 4 punte si cambia colore di lana passando al nero e si comincia la parte esterna della cappa, andando avanti con la lavorazione a punte per 8 sezioni. Quindi si attacca di nuovo la lana viola per fare le ultime 4 punte, ricongiungendo infine il lavoro alle maglie iniziali. Qui si chiudono tutti i punti e si cuciono le due parti con la tecnica a tappezzeria, in modo che la linea di unione delle maglie resti invisibile sul lato interno, e poi si procede nel lungo e delicato lavoro di unione dell’orlo inferiore del mantello cercando di far rimanere la cucitura nascosta all’interno del bordo. Infine si fa il collare, cominciando dal lato nero per passare poi alla fodera viola, chiudendo le maglie sul lato stretto e attaccando il tutto al bordo superiore della cappa. Realizzare il mantello è un lavoro lungo e di precisione, ma una volta capita la tecnica si procede abbastanza agilmente ed è una bella soddisfazione vederlo formarsi piano piano sotto i ferri.

Una volta completati tutti i pezzi si passa all’assemblaggio finale del pipistrello, che comprende le rifiniture, il lavoro di ricamo dei dettagli del viso come occhi, bocca e denti da vampiro, e la decorazione con paillettes e perline nere della camicia e delle scarpe da sera. L’ultimissimo, irrinunciabile dettaglio è costituito da un lieve velo di fard rosa da passare sulle guance del piccolo pipistrello, che riesce a dargli un’aria viva e vivace e decisamente allegra.

Sono molto soddisfatta del lavoro fatto, il mio Batty adesso se ne sta seduto sulla nostra libreria guardandoci con un’aria simpatica e amabile nonostante i suoi denti da vampiro, e questo è già un buon risultato. Finalmente, grazie ad Alan e al suo talento, non c’è Halloween che potrà più farci paura o trovarci impreparati…

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