Il mondo di Sally

L'importante non è cosa guardi, ma cosa vedi
 
Il mondo di Sally

Knight with shield

Dopo aver realizzato tanti componenti della famiglia reale e personaggi della nobiltà e della servitù, stavolta è il turno di un cavaliere, uno di quelli veri con tanto di spada e scudo, pronto a difendere con il suo coraggio il castello della corte di Yore.

Il corpo si lavora con lana grigia e ferri di 3,5mm seguendo lo stesso procedimento usato per realizzare quello del Principe, con il lato del rovescio che diventa la parte esterna del lavoro per rendere meglio l’effetto della cotta di metallo dell’armatura da cavaliere. Anche le braccia sono grigie, lavorate a maglia rasata, e in fondo ai polsi le zampine sono di lana color rosa chiarissimo come i piedi e la coda. La testa ha la parte posteriore grigia lavorata a rovescio a rappresentare l’elmo, mentre il musino appuntito si termina con la lana rosa. A parte si fanno la calotta grigia e il paracolpi di protezione da attaccare a sopraggitto sulla testa, tra le orecchie. Dopo aver assemblato il corpo e ricamato i dettagli di occhi, naso e bocca, si passa alla tunica, che è fatta in due parti uguali da cucire insieme sui fianchi, e prima di fermarla sulle spalle si ricama sopra la croce da cavaliere con lana rossa a punto a maglia. Come ultimo dettaglio dell’abito si fa il collare della cotta a rovescio e si fissa intorno al collo, sopra il bordo della tunica. Una volta finito il cavaliere bisogna “attrezzarlo” di tutto punto a cominciare dallo scudo, che si lavora partendo dal lato largo e continuando via via a scalare per formare la punta. Anche qui si ricama una piccola croce rossa a punto a maglia, e dopo aver rifinito tutto e fermato i fili si incolla lo scudo di lana su un’anima di cartoncino sottile e rigido possibilmente bianco, per dargli struttura e consistenza. La spada è fatta di maglie in filo d’argento montate e subito richiuse a formare la lama, mentre le due parti dell’elsa si lavorano con filo nero e si attaccano insieme, fissando poi su queste la piccola lama argentata. Anche in questa, come in quella del Principe, ho utilizzato un pezzetto di filo di ferro sottile infilato tra le maglie a fare da anima rigida alla lama per darle stabilità. Una vola cucita alla mano del topolino, la spada è rimasta in posizione in maniera perfetta senza troppe difficoltà.

L’effetto finale è decisamente buono secondo me, tutto sommato il topino cavaliere ha un aspetto nobile e coraggioso, e anche se il suo sorriso simpatico e la sua spada un po’ fragile non incuteranno particolare timore agli avversari, di sicuro gli occhi di molte fanciulle brilleranno dolci di ammirazione di fronte alla sua armatura scintillante…

Nurse

Questo progetto non l’ho fatto per me, ma su richiesta di una persona speciale che appena l’ha visto su Simply Knitting l’ha immediatamente adorato, pregandomi di realizzarlo il più presto possibile per metterlo insieme a tutti gli altri personaggi dei Tales of Yore. Naturalmente lo avrei fatto ugualmente anche senza invito perché è davvero delizioso, ma così mi sono potuta togliere la soddisfazione di fare felice questa persona regalandoglielo appena pronto. Sono stata molto fortunata in effetti, perché non sempre si riesce a fare felice qualcuno con un gesto così piccolo come regalare un topino di lana.

Anche questa Balia paffutella segue lo schema di base utilizzato per i topolini in versione abito lungo, e ormai lo conosco così bene che riesco a completarli in tempi molto brevi. D’altra parte il merito è solo di Alan e dei suoi pattern perfetti, senza mai un errore o un’istruzione poco chiara, che rendono ogni lavoro semplice, veloce e piacevole. L’abito della Nurse è tutto fatto con ferri di 3,5mm e lana di un bel color celeste cielo, comprese le maniche, mentre per le parti visibili del topino (zampe, orecchie, coda, muso) ho scelto una tonalità compresa tra il beige e il bianco, che mi sembra si addica perfettamente a questo personaggio. Solo il collare e la cuffia sono azzurrini, in una gradazione nella scalatura del colore del vestito, più adatti a stare vicino al viso e a dare quell’impressione classica di Balia che si prende cura dei piccoli nella nursery del castello. Dopo averla cucita e imbottita mi sono resa conto che effettivamente è venuta un po’ più grassottella degli altri topi, ma in fondo l’espressione bonaria degli occhi, il sorriso mite e il naso rotondo la completano in maniera perfetta, facendone una Balia sicuramente dotata del physique du rôle…

Una volta finita la Nurse è stata la volta dei piccolini, la cui realizzazione, nonostante la dimensione minima – o forse proprio per quella – richiede molto più tempo di quanto si possa immaginare. Non per lavorarli quanto piuttosto per cucirli, assemblarli e ricamarli. Occorre grande precisione e pazienza per lavorare su soggetti così piccoli, che restano comunque in primo piano rispetto a tutto il progetto. Li ho lavorati con ferri di 2,75mm e lana bianca, e sono poi passata al rosa carne per fare i musini. Dopo una lieve imbottitura ho ricamato i nasini e poi ho aggiunto le orecchie sopra le cuffie, sempre se si possono chiamare orecchie due microscopici pezzettini fatti di 2 maglie montate e subito chiuse..!
L’unica variazione al pattern l’ho fatta per gli occhi, che sono neri per uno dei piccoli e azzurri per l’altro. D’altra parte è cosa comune anche oggi che uno dei figli somigli alla madre e l’altro al padre

Friar

Un altro personaggio fondamentale e immancabile si aggiunge al gruppo della mia corte dei Tales of Yore, e questa volta si tratta di un religioso, nello specifico di un adorabile topino fraticello. Appena l’ho visto sapevo che prima o poi lo avrei realizzato, e anche questa volta sono molto contenta del risultato finale, per il quale non ho apportato praticamente nessuna variazione alle istruzioni di Alan.

Il corpo è lavorato seguendo ancora una volta lo stesso pattern di base usato per fare la regina, in quanto il frate non indossa i pantaloni ma un lungo saio marrone che nella forma somiglia ad un abito femminile. Con ferri di 3,5mm ho iniziato dall’orlo del saio, aumentando le maglie per il volume del corpo e poi diminuendole per il giro vita, per poi proseguire sempre con il marrone per il petto e le spalle. Alla fine ho ripreso le maglie dal giro di fondo e, con lana color nocciola, ho lavorato un po’ di giri a scalare per creare la base di appoggio del topo, alla quale ho poi cucito i piedi dello stesso colore. Una volta fatta anche la base ho chiuso con una cucitura invisibile da tappezziere i bordi del vestito dal fondo fino alla cima, e ho proceduto a imbottire il corpo con l’ovatta prima di chiuderlo completamente. Quindi ho realizzato le due braccine marroni con la zampina finale color nocciola, e con il filato nocciola ho fatto anche la coda e le orecchie. La testa è quella del modello base senza cuffia né elmo, mentre il cappuccio del saio si lavora a parte e si cuce sopra la testa lasciandolo un po’ morbido, a dare l’effetto della stoffa vuota e un po’ cadente. Solo dopo averlo cucito al suo posto si posizionano e si fissano le orecchie sulla testa, mentre il collare si lavora a sé e si chiude sul dietro direttamente sul posto, dopo averlo sistemato attorno al collo del topino, altrimenti la testa non riuscirebbe a passare dalla piccola apertura dello scollo. Dopo aver assemblato tutto e ricamato i dettagli degli occhi e della bocca ho fatto un cordoncino trillato di lana color avorio fermato con due nodi in fondo e l’ho legato intorno alla vita del frate come cintura di corda del saio, e a questa ho appeso la croce di legno fatta di due sezioni cucite in croce di filo color bronzo, un dettaglio semplicissimo e veramente di grande effetto. Come ultima cosa ho dato un paio di punti per unirgli le manine in preghiera, et voilà, anche il frate era bello che fatto. Il lavoro scorre via molto più velocemente quando non si devono cambiare troppi colori, e infatti il Friar è per ora il personaggio che ho realizzato in minor tempo, ma comunque con grande divertimento.

Mi piace l’aria finale che sono riuscita a dargli, così mite e dolce, un po’ paffutello forse ma comprensivo e gentile, proprio come ogni buon frate deve essere. A guardarlo un po’ più da vicino pare quasi di poterlo sentire intonare sottovoce il suo devoto Alleluia…..