L'importante non è cosa guardi, ma cosa vedi
 
Il mio knitted Totoro

Il mio knitted Totoro

Chiunque si ritenga un vero appassionato del mondo dei cartoni animati, prima o poi si imbatte inevitabilmente in uno dei film più incantevoli che possa capitare di vedere, Il mio vicino Totoro, scritto e diretto dal pluripremiato creatore giapponese Hayao Miyazaki. Uno che di lavoro inventa mondi fantastici da quarant’anni, e lo fa con un’arte rara e bellissima. Il creatore di Lupin III, per dire un titolo, e di Anna dai capelli rossi. Quello che ha scritto l’indimenticabile versione animata della storia di Heidi. E che ha narrato con incredibile poesia le avventure del Castello errante di Howl, de La città incantata (vincitore del Premio Oscar) e della meravigliosa Principessa Mononoke. Insomma, Miyazaki è uno che negli ultimi decenni ha disegnato parte dell’immaginario di milioni di bambini da oriente a occidente, e ci ha messo dentro creature mitologiche, foreste magiche e protagonisti unici. Tra questi c’è certamente Totoro, un buffo spirito della natura grosso come un gigante, peloso come un orsacchiotto e pigro come un gattone, che si prenderà cura di proteggere le sorelline Satsuki e Mei, trasferitesi col padre dalla città di Tokyo alla campagna per stare accanto alla madre ricoverata in un vicino ospedale.

La storia delle avventure di Totoro e delle due sorelline ha una linea essenziale, ma nella semplicità della trama brillano i valori importanti di Miyazaki, l’amore familiare, la generosità, la purezza dell’animo infantile e il rispetto per la Natura, essere straordinario imprescindibile e sempre presente con la sua forza e la sua energia benefica.

Un racconto piacevolissimo da ascoltare e anche molto divertente da seguire, grazie alla simpatia di Totoro e dei suoi amici spiriti come i Nerini del buio e il Gattobus.

Ma più di tutto, incanta il meraviglioso disegno di Miyazaki, che con tratti straordinariamente poetici crea una Natura spettacolare dalle infinite sfumature di colore, calda e viva, misteriosa e potente, accogliente e bellissima.

Il mio vicino Totoro è davvero uno dei film a disegni animati più belli in circolazione, amato da grandi e piccini e ispiratore di moltissimi disegnatori di film e fumetti, non ultimo il mitico John Lasseter, guru della Pixar, che ha voluto mostrare la sua grande ammirazione per l’arte di Miyazaki inserendo un pupazzo di Totoro tra i giocattoli della piccola Bonnie nell’ultimo bellissimo episodio di Toy Story 3.

Per tutti questi motivi, e soprattutto perché adoro questo gigante grassoccio e tranquillo, non appena ho scoperto nel grande mare di Ravelry l’esistenza di un Totoro versione knitted ho deciso che avrei provato a realizzarlo. Il progetto originale è nato con uno scopo molto particolare, assai diverso da quello che era nelle mie intenzioni. La creatrice infatti ne ha fatto un simpatico e originale copri-rotolo di carta igienica con la base a crochet rifinito con la tecnica del felting. Di fatto però il suo effetto finale era esattamente quello che desideravo ottenere, quindi con poche semplici modifiche sono riuscita a farne un più classico giocattolo adatto a fare compagnia agli altri nostri personaggi di Toy Story.

La vera difficoltà non è stata nell’adattare il pattern, ma nel seguirlo. Questo è stato uno dei pattern più vaghi e imprecisi che mi sia capitato di leggere, con poche linee di istruzioni scritte per l’inizio del lavoro, seguite da uno schema semplice solo fino a poco oltre la metà e piuttosto confuso nei giri delle diminuzioni per la parte alta della testa. Il fatto di lavorare con ferri dritti di 5mm e lana grossa mi ha certamente facilitato le cose e alla fine sono venuta in qualche modo a capo di tutto, riuscendo a seguire le vaghe indicazioni dello schema anche nei giri finali che sono i meno chiari. Alla chiusura totale delle maglie mi sono accorta con sollievo che avevo effettivamente ottenuto un corpo circolare e grassottello con una bella pancia tonda, terminante in due orecchie lunghe e dritte molto somiglianti a quelle del vero Totoro.

Il Totoro versione copri-rotolo prevedeva, per ovvi motivi, una base apribile realizzata all’uncinetto e fissata con pochi punti sul lato posteriore del pupazzo, ma visto che la mia esigenza era completamente diversa ho proceduto in maniera differente, anche perché in linea generale non mi piace mescolare crochet e tricot. Ho messo su poche maglie sugli stessi ferri di 5mm e ho continuato a fare aumenti regolari lavorando in tondo fino ad ottenere un cerchio di lana di circa 22cm di diametro. Quindi, una volta chiuso e imbottito il corpo di Totoro, ho cucito la base al fondo a punto tappezzeria invisibile, e il più era fatto. Il resto è stato facilissimo, due zampette uguali con la parte finale a punta e leggermente imbottite da applicare sui fianchi del corpo paffuto, e una grossa coda, anche questa a punta, da fissare a punti invisibili sul lato posteriore basso del Totoro.

A completare il lavoro, ho aggiunto le parti ricamate del muso e della pancia realizzate a punto a maglia. Nello specifico, tre piccole onde di lana grigia sul davanti, e poi il naso nero e la minuscola bocca triangolare (minuscola quando è chiusa, perché quando si apre è enorme e piena di dentoni squadrati…).

Quindi ho ritagliato due cerchietti di panno bianco di circa 2cm di diametro e li ho cuciti sul muso con del filo nero, in modo che la lana usata per fissarli riuscisse anche a formare la pupilla centrale dell’occhio. Il risultato è uno sguardo buffo e un po’ stranito che secondo me si avvicina notevolmente a quello – adorabile – del vero Totoro.

Il mio knitted Totoro è alto circa 28cm su una base di 22, ed è veramente simpatico. Ha una sua certa personalità e un carattere spiccato, e pare proprio che si sia trovato subito molto bene nella nostra casa, soprattutto nelle aree più verdi.

Mi sento piuttosto soddisfatta del risultato ottenuto con questo progetto, e sono molto contenta di averlo realizzato. Il lavoro è stato semplice e divertente dopo tutto, e ora avere un Totoro tutto nostro mi fa sentire bene. Credo che tutti dovrebbero avere uno spirito della Natura a proteggere la loro casa.

3 commenti

  1. Welcome to the club of Ghibli’s lovers, here in fracne and spain we are charmed by Miyazaki and takahata’s films and tvseries since more than 30 years…I remember serious studying on “making-of” about Heidi, Conan, Marco or flanders dog in the Academie of fine arts in Bruxelles back in 85-86 :)))and when “totoro” and “only yesterday” were released in europe end of 80s, those movies became the best animated movie ever for us… I’m so glad that the same it’s happening in america at the moment.:))

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *