Dopo una notte tranquillissima e una buona colazione lasciamo l’hotel e raggiungiamo a piedi il non lontano ufficio Hertz, presso il quale abbiamo prenotato l’auto per il nostro giro. Ci assegnano una Hunday I 30 nera, nuova e in perfetto stato, capiente a sufficienza per tutte le valige e adattissima alle nostre esigenze di viaggio. Attiviamo il nostro TomTom (la Signorina) e in pochi minuti siamo per strada, in direzione Viana do Castelo. Non è molto distante ma ad un certo punto ci ritroviamo in un tratto di autostrada senza avere ritirato nessun biglietto, il che ci pare assai strano. Visto che di fatto non sappiamo bene come funziona qui con i pedaggi e non riusciamo a trovare nessuna informazione né sulle nostre guide né sui cartelli stradali, decidiamo momentaneamente di escluderle dall’itinerario, per evitare involontarie infrazioni. La cittadina che cerchiamo è abbastanza vicina, e la raggiungiamo velocemente. Lasciamo l’auto in una zona di parcheggi liberi vicino al fiume, e ci incamminiamo alla sua scoperta.
Viana do Castelo è un piccolo centro a nord di Porto, sulla foce del fiume Lima, conosciuta fin dal tempo dei romani e particolarmente apprezzata per la sua costa e la sua architettura, oltre che per i suoi vini del Minho e per la cucina tradizionale. E poi, qui vicino c’è l’Oceano. Molte spedizioni portoghesi di navigatori alla ricerca di nuovi mondi e nuove avventure partirono proprio da queste coste, ancora molto attive per traffici commerciali e pesca. Il centro storico, molto piccolo, è molto caratteristico. La piazza principale si chiama Praca da Republica e ha al centro una bellissima fontana del 1550 circa. Intorno, palazzi nobiliari e istituzionali rinascimentali perfettamente conservati, come il Palazzo della Misericordia e il Palazzo del Consiglio, e la chiesa della Misericordia, che pare abbia all’interno decorazioni di Azulejos di notevole qualità, ma che purtroppo è chiusa per restauri.
All’arrivo nella piazza scopriamo con piacere che proprio oggi è in atto una qualche celebrazione storica, per cui in giro sono state montate bancarelle di cibi tradizionali, pesce, salumi, frutta, verdura e dolci tipici, e a ogni banchetto ci sono ragazze e signore vestite in costumi antichi, con lunghe sottane, grembiuli e fazzoletti colorati in testa, a creare una bella atmosfera di festa paesana.
Dalla piazza principale raggiungiamo la vicina Igreja Matriz, la chiesa parrocchiale della città che si affaccia su una piccola piazzetta decorata da fioriere. Se l’esterno è sobrio, con la facciata romanica e le due torri alte e rigide come sentinelle di pietra orlate di merli, l’interno è molto più ricco, in stile baroccheggiante, con un grande altare dorato carico di figure, colonne tortili, riccioli e stucchi, altari laterali dedicati a santi e madonne, e un grande organo a canne sulla parete della navata centrale. Nel transetto c’è perfino una teca in vetro dove è esposto un grande modello di veliero in legno, sistemato lì in onore e in memoria di tutti coloro che ebbero il coraggio e il destino di partire da questa costa per andare incontro alla vastità immensa dell’Oceano. Naturalmente, non mancano le pareti rivestite di splendidi Azulejos, geometrici qui, di una bellissima sfumatura di blu.
Dopo la visita alla chiesa, anche più bella di quanto ci aspettassimo in una cittadina così piccola, cominciamo un giro del centro storico inoltrandoci per le viette più caratteristiche, seguendo un itinerario che ci porta a passeggiare tra eleganti palazzi foderati di Azulejos di vari colori e disegni, balconi in ferro battuto, finestre e portoni abbelliti da decori manuelini, e negozietti rimasti uguali a 50 anni fa, in un’atmosfera di tranquillità come non ritrovavamo da tempo. Fa caldo ma le vie non sono affollate, e il giro si rivela davvero piacevole.
Arriviamo fino alla chiesa del 1500 di Sao Domingos, che si affaccia su una piazza stretta e lunga al limite del centro storico, e anche qui l’interno ci sorprende per la sua ricchezza sfarzosa. Gli altari presenti sono enormi e riccamente dorati, tutta la zona del coro è completamente rivestita di Azulejos che al centro delle pareti formano scene della vita di Gesù perfette in ogni minimo dettaglio, mentre madonne dolenti e santi vestiti di porpora e nero troneggiano dalle cappelle laterali. Un’atmosfera un po’ cupa, illuminata in parte dalla luce che piove dall’esterno.
Dopo una breve sosta per un panino e un po’ di riparo dal caldo imprevisto che ci accompagna da stamattina, riprendiamo l’auto e raggiungiamo la piccola stazione della teleferica cittadina, per salire fino alla chiesa di Santa Luzia a goderci lo spettacolo del panorama che si vede da lassù. Con i suoi 650 metri di tragitto in mezzo al bosco, l’antica Funicolare di Santa Luzia è la più lunga di tutto il Portogallo, e anche quella che supera il dislivello maggiore (160m). Il funzionamento idraulico è integrato da un motore elettrico, e consiste in 2 carrozze su binario che si muovono contemporaneamente in direzioni opposte, incrociandosi e scambiandosi esattamente a metà del percorso. Occorrono circa 7 minuti di viaggio in ripida salita e 2,00€ a testa (ida e volta) per arrivare in cima, ma il divertimento è assicurato.
Una volta in cima, si capisce immediatamente perché, oltre cento anni fa, ingegneri e tecnici si dettero tanto da fare per costruire questo strano marchingegno meccanico, strappando via un’intera striscia di bosco e trasformando la china rocciosa della collina in una strada liscia e diritta solo per portare più gente possibile fin quassù. La vista dall’alto di questa collina è talmente spettacolare e vasta da lasciare senza parole, ancora più della bella Chiesa di Santa Luzia che con le sue cupole e i suoi rosoni coglie di sorpresa chiunque esca dalla stazione della Funicolare.
Il panorama spazia sulla costa dell’Oceano e sulla foce del fiume Lima, molto al di là di Viana, regalando scorci bellissimi nella luce intensa di questa giornata quasi afosa. Visitiamo anche la chiesa di Santa Luzia, una costruzione a base quadrata di una certa imponenza alleggerita da rosoni di vetro colorati, che all’interno creano un ambiente dall’atmosfera delicata. La decorazione è semplice ma gradevole, anche se la parte migliore della chiesa è sicuramente quella esterna.
Facciamo qualche foto e ci godiamo la vista per un po’, quindi scendiamo di nuovo con la funicolare e ci fermiamo in un piccolo supermarket a prendere dell’acqua prima di ripartire, restando piacevolmente sorpresi dai prezzi portoghesi: per 4 bottigliette d’acqua da mezzo litro paghiamo solo 1,28€ ! Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso la seconda tappa di oggi, che è anche una delle mete di questo viaggio nelle quali ripongo le maggiori aspettative, il Bom Jesus do Monte. Una volta raggiunto il posto, 5 km fuori dalla città di Braga, prendiamo l’Elevador do Bom Jesus do Monte, la più antica funicolare del Portogallo, caratteristica per il suo azionamento solo idraulico ancora perfettamente funzionante, e saliamo in cima alla collina che ospita questo santuario, famoso soprattutto per la sua monumentale scalinata barocca.
La chiesa si staglia dritta ed elegante sulla sommità della collina, in mezzo ad una zona verde curatissima, con una bella facciata neoclassica decorata in pietra grigia e calce bianca, elementi che si ripetono nelle due torri laterali coronate da lanterne campanarie rifinite da cupolette e pigne. Ma la parte più sorprendente e affascinante è certo la scalinata in stile barocco che scende dal santuario verso le pendici della collina, un’opera straordinaria nella sua geometrica perfezione di forme e di colori.
Una scalinata monumentale a doppia via scavata nel granito grigio con le pareti verticali imbiancate a calce e abbellita da statue e fontane, per un effetto finale di incredibile impatto visivo. E’ già stupefacente vista così, da su in cima, con quei colori e quelle linee sorprendenti che non ci si aspetta, ma bisogna discenderla tutta, percorrere quelle serpentine di pietra incanalate tra i muri bianchi come tunnel senza volte, arrivare fino in fondo e voltarsi a guardarla da lì, per comprenderne davvero l’unicità, e percepire la grandezza totale di questo straordinario progetto. Fiume che scivola giù dalla sorgente, magico pesce dalle squame candide che risale la corrente, via diretta per il Paradiso.
La lunghissima scalinata che risale la collina rappresenta la Via Sacra, simbolo del percorso spirituale dei fedeli verso la Chiesa e verso Dio, che in passato alcuni pellegrini sceglievano di percorrere addirittura in ginocchio. Si divide di fatto in due sezioni, quella dei Cinque Sensi, che i fedeli devono imparare a dominare per elevare il proprio spirito, e quella superiore, delle 3 Virtù Cardinali, raggiungendo le quali si può sperare di ottenere la Salvezza. Lungo il percorso, piccole cappelle laterali racchiudono statue lignee cha raffigurano le varie scene della Passione di Gesù. Nella parte bassa, a ogni diverso livello raggiunto tramite una rampa si trova una fontana, che simboleggia uno dei Sensi e nella quale l’acqua sgorga dalla parte del corpo che lo rappresenta, quindi gli occhi per la Vista, la bocca per il Gusto, le orecchie per l’Udito e così via. Una volta completata la sezione dei Sensi si arriva a quella delle Virtù, in cui le fontane dei diversi livelli rappresentano le allegorie della Fede, della Speranza e della Carità, e in cui le balconate sono decorate da statue di Profeti e Santi.
In cima, alla fine del percorso spirituale, si erge il Santuario, dal quale si spalanca una vista spettacolare sulla valle, su Braga, sulle montagne circostanti, e su un orizzonte infinito che sfuma nell’azzurro leggero del cielo. Sembra davvero di essere arrivati in cima al mondo, ad affacciarsi da quassù. Visitiamo l’interno della chiesa, molto ricco e interessante in cui spicca, all’interno dell’abside, un gruppo di figure in legno che rappresentano la Crocifissione di una bellezza straordinaria. Scopriamo che è stato appena celebrato un matrimonio, e gli sposi si stanno ancora facendo delle foto vicino all’altare principale. Sono giovani, e hanno negli occhi quella luce un po’ tremante di emozione che li fa brillare così solo in questo giorno. E chissà che questo luogo speciale che hanno scelto per celebrare la loro unione non funzioni da portafortuna. Auguri.
Dopo un giro all’interno della chiesa e un’ultima sosta dalla balconata della scalinata, dalla quale si percepisce esattamente come l’azione discreta del tempo stia stendendo su questa pietra grigia un velo che somiglia più al fascino che alla rovina, decidiamo di salutare questo posto che ci ha incantati con la sua bellezza elegante, e riprendiamo l’Elevador per scendere al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
Arriviamo a Braga in pochi minuti, l’hotel Dona Sofia dove abbiamo le stanze per stasera è centrale con parcheggio gratuito incluso, e facciamo in tempo a sistemare le nostre cose e fare un giro in centro prima di andare a cena. La città non è molto grande ed è interessante, ma la cosa più bella è la Sé, una delle più antiche e importanti cattedrali cattoliche di tutto il Portogallo. Cominciata poco dopo l’anno mille, mostra parti romaniche cui si sono sovrapposte sezioni gotiche, manueline e poi barocche. Proprio al barocco risale l’aggiunta di due enormi organi gemelli sistemati lungo la navata principale, dalla decorazione dorata talmente ricca e sfarzosa da lasciare a bocca aperta. Se in paradiso hanno degli organi che suonano, devono essere come questi.
Il centro storico si visita comodamente a piedi, tra giardini, palazzi decorati di Azulejos e vie di negozi belle senza essere particolarmente sfarzose. L’ora più calda è passata, e passeggiare tra la gente è piacevole e rilassante.
Piccole e belle sono anche le numerose piazzette della città, e in una di queste scegliamo il ristorante per la cena, in un delizioso angolo all’aperto. Ci sediamo a un tavolino sotto un ombrellone bianco, a goderci finalmente un po’ di fresco dopo una giornata molto calda e faticosa. Il bacalao che ordiniamo e’ ottimo e anche il vino è perfetto, le signore del ristorante sono gentilissime con noi, e il conto alla fine è uno dei più bassi che ci sia capitato di pagare durante i nostri viaggi insieme.
Ma al di là dei prezzi economici, quella della cortesia della gente e’ una cosa che stiamo riscontrando regolarmente qui, e che stiamo imparando ad apprezzare in maniera particolare. Abbiamo tutti l’impressione che sarà il valore aggiunto di questo viaggio in terra di Portogallo.
Viana è stata proprio una bella sorpresa! E il baccalà che abbiamo mangiato al Felix a Braga per me è stato uno dei più buoni con quella crosta! E sicuramente i Portoghesi si sono rivelati un popolo eccezionale!
Il bacalau! Che bontà! ;o))
Era tutto una sorpresa….una meraviglia dopo l’altra.
E la gente…che gente straordinaria.
Un popolo vero, fatto di sostanza e non di apparenza.
Speriamo di poterci tornare presto…. ;o)
Ciao!